mercoledรฌ 25 maggio 2022

Valdisieve in Transizione: LUCI NEL PARCO 2022

Valdisieve in Transizione ha partecipato all’evento “๐‘ณ๐’–๐’„๐’Š ๐’๐’†๐’ ๐‘ท๐‘จ๐‘น๐‘ช๐’” 2022

L’evento รจ giunto alla terza edizione, ed รจ organizzato dal Centro di Creazione e Cultura, PARC_Performing Arts Research Centre e Italian Climate Network, a cura di Lorenzo Ci e Susannah Iheme per Centro di Creazione e Cultura APS.

Le serate, accompagnate da un ecoaperitivo, ospitano esperti e artisti che dialogano su tematiche specifiche legate ai 17 ๐‘œ๐‘๐‘–๐‘’๐‘ก๐‘ก๐‘–๐‘ฃ๐‘– (๐‘†๐ท๐บ) ๐‘‘๐‘’๐‘™๐‘™’๐ด๐‘”๐‘’๐‘›๐‘‘๐‘Ž 2030 ๐‘๐‘’๐‘Ÿ ๐‘™๐‘œ ๐‘†๐‘ฃ๐‘–๐‘™๐‘ข๐‘p๐‘œ ๐‘†๐‘œ๐‘ ๐‘ก๐‘’๐‘›๐‘–๐‘๐‘–๐‘™๐‘’ ๐‘‘๐‘’๐‘™๐‘™’๐‘‚๐‘๐‘ˆ, introdotti da Italian Climate Network. 

A un talk di 20-30 minuti e a un confronto con il pubblico segue un intervento artistico curato dai giovani artisti toscani attivamente coinvolti nel progetto ๐‘ฎ๐’†๐’๐’†๐’“๐’‚๐’•๐’Š๐’๐’ ๐‘ฌ๐’–๐’“๐’๐’‘๐’† – ๐‘ป๐’‰๐’† ๐‘จ๐’„๐’‚๐’…๐’†๐’Ž๐’š*.

Il 5 Maggio hanno partecipato anche alcuni rappresentanti del gruppo Valdisieve in Transizione, in particolare Marco per il Mercato in Transizione, Monica per il Laboratorio di Riutilizzo e Riuso di Londa e Sauro per il progetto di frutteto nel parco della Docciola. Questi ultimi, raccontando ai presenti le attivitร  svolte da queste due realtร , avviate giร  dal 2019, come sono nate e come si inseriscono perfettamente all’interno dello Sviluppo Sostenibile e di Resilienza.

nella foto Monica del Laboratorio di Londa

Si va dalla vendita di prodotti agricoli locali o ad altri prodotti con connotazioni biologiche, naturali, di recupero: si veda per esempio la realizzazione del sapone naturale insieme ad altri prodotti ottenuti dalle piante; stoffe o abiti realizzati con prodotti naturali e dipinti a mano; miele nostrale, pane e formaggi.

Mentre il Laboratorio di Londa, intercetta oggetti e materiali ancora buoni da utilizzare (o riparabili) prima che, portati al gestore della raccolta dei rifiuti, diventino tali. Quindi vengono donati al Laboratorio da coloro che se ne disfano, in attesa che possano servire a qualcuno (che li ottienne dietro ad un contributo economico volontario che serve al Laboratorio per pagare bollette e affitto – ricordando che tutti i soggetti che ne fanno parte, agiscono a carattere volontario, senza alcun compenso).

Sul progetto della Docciola non ci dilunghiamo in questa sede, perchรฉ a breve speriamo di avere delle bellissime notizie ufficiali!

Il programma prosegue il 9 Giugno e il 7 Luglio.

Dettagli del Programma:

  5 ๐˜ฎ๐˜ข๐˜จ๐˜จ๐˜ช๐˜ฐ – ๐‘ช๐’Š๐’•๐’•๐’‚̀ ๐’† ๐’„๐’๐’Ž๐’–๐’๐’Š๐’•๐’‚̀ ๐’”๐’๐’”๐’•๐’†๐’๐’Š๐’ƒ๐’Š๐’๐’Š (SDG 11)

๐—–๐—ฒ๐—ฐ๐—ถ๐—น๐—ถ๐—ฎ ๐——๐—ฒ๐—น ๐—ฅ๐—ฒ, Assessora all’urbanistica e all’ambiente del Comune di Firenze e rappresentanti della rete di Valdisieve in Transizione

  9 ๐˜จ๐˜ช๐˜ถ๐˜จ๐˜ฏ๐˜ฐ – ๐‘จ๐’„๐’’๐’–๐’‚ ๐’‘๐’–๐’๐’Š๐’•๐’‚ (SDG 6)

๐— ๐—ฎ๐—ฟ๐—ถ๐—ฟ๐—ผ๐˜€๐—ฎ ๐—œ๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ฒ๐—น๐—น๐—ถ, Presidente Water Grabbing Observatory

  7 ๐˜ญ๐˜ถ๐˜จ๐˜ญ๐˜ช๐˜ฐ – ๐‘บ๐’‚๐’๐’–๐’•๐’† ๐’† ๐’ƒ๐’†๐’๐’†๐’”๐’”๐’†๐’“๐’† (SDG 3)

๐—™๐—ฟ๐—ฎ๐—ป๐—ฐ๐—ผ ๐—–๐—ฟ๐—ฎ๐—ฐ๐—ผ๐—น๐—ถ๐—ฐ๐—ถ, medico agopuntore Direttore della Scuola di Agopuntura Tradizionale della Cittร  di Firenze

Con il patrocinio di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.

FONTE Articolo Valdisieve in Transizione: https://valdisieveintransizione.org/notizia/luci-nel-parco/

martedรฌ 17 maggio 2022

Dal blog di Valdisieve in Transizione: Inceneritore a Roma: non ci resta che piangere

Una mattina mi son svegliato e ho trovato, come Benigni e Troisi, che si era in un’altra epoca.

Quella in cui si costruivano ancora quelle strutture inquinanti e distruttrici di risorse che qualcuno si ostina a chiamare termovalorizzatori. In realtร  essi non termo-valorizzano proprio nulla. E’ infatti dimostrato che una selezione piรน raffinata del rifiuto residuo (RUR), finalizzata al recupero di materia, produrrebbe, tramite il riciclo dei materiali ripescati, un maggiore rendimento energetico di quanto se ne produrrebbe bruciandoli. E’ anche noto che il rendimento energetico lordo degli inceneritori รจ complessivamente di circa il 24%, e che questi abbisognano di immissione di metano per funzionare correttamente, un rendimento davvero molto basso, che non giustifica lo spreco di materia.

Gli inceneritori producono emissioni climalteranti di origine fossile in misura minore solo al carbone, in misura maggiore al metano, all’intero comparto termoelettrico e anche ai prodotti petroliferi. L’impronta di carbonio dell’incenerimento รจ tra i 650 e gli 800 grammi di anidride carbonica fossile per ogni kWh prodotto, quello medio di produzione energetica europea รจ oggi di circa 250. Dovremmo chiamarlo piuttosto “termoSvalorizzatore”.

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Inoltre, ancora prima di arrivare alla selezione del rifiuto residuo, la normativa UE indica una gerarchia ben precisa di azioni per la gestione dei rifiuti, che mette al primo posto: prevenzione alla produzione, riuso e riciclo, e solo agli ultimi due posti si trovano il recupero energetico e lo smaltimento. Cosa sta facendo, pensa di fare, farร  Gualtieri riguardo alle azioni descritte ai primi tre?

L’inceneritore di Roma brucerร , irrimediabilmente, 600.000 tonnellate di rifiuto all’anno. Auguri ai residenti dei comuni limitrofi che si troveranno scaricate, in un’area molto densamente popolata, tonnellate di emissioni nocive, e non elencheremo qui tutti i veleni, ben conosciuti, e le loro conseguenze, altrettanto ben conosciute. Quasi un terzo di quelle 600.000 tonnellate ogni anno finirร  in discarica come scorie e ceneri, in parte pericolose. Gualtieri sa giร  dove le metterร ? Complimenti per una soluzione che avrebbe dovuto “diminuire” gli smaltimenti in discarica. Gli altri due terzi finiranno nell’aria, sui campi, negli orti, nei polmoni, sui panni del bucato. Lasciamo perdere i filtri. Non filtrano tutto. E ogni tanto vanno puliti, sostituiti e le scorie smaltite. In conclusione, se entrano 600.000 tonnellate, 600.000 ne escono. Non c’รจ alternativa. E non ci sfugge che dentro a quel rifiuto, non tanto residuo, ci sono tanti materiali, che, ora piรน che mai, sono diventati rari e preziosi. 

Secondo i dati ISPRA 2020 il comune di Roma ha il 43,75% di raccolta differenziata (RD). Si puรฒ sicuramente fare meglio. Secondo il Piano Regionale Gestione Rifiuti (PRGR) della Regione Lazio, approvato nel 2020, uno degli obiettivi da raggiungere รจ il 70% di RD per tutta la Regione nel 2025. Forse il Piano poteva essere un po’ piรน ambizioso, visto che che le Direttive Europee sull’Economia Circolare superano la raccolta differenziata fine a se stessa e per il 2030 chiedono l’effettivo riciclo del 70% per gli imballaggi e del 60% sui rifiuti urbani. E comunque, in quel Piano, giร  con quegli obiettivi, non si prevede un inceneritore per Roma.

La soluzione migliore per Roma, la piรน efficace per garantire un’effettiva riduzione e differenziazione dei rifiuti, rimane l’estensione, su tutto il territorio, della raccolta  Porta a Porta, come fa una piccola cittร  come Milano. AMA non ha nulla di meno di altri gestori e i romani hanno  due mani come tutti gli altri e siamo certi che vorrebbero usarle per avere una cittร  migliore.

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Fatte tutte le azioni sopra elencate rimarrebbe comunque del rifiuto residuo, ma in quantitร  piรน contenuta. E, come si diceva all’inizio, se ne potrebbe fare una selezione piรน raffinata. Nello stesso PRGR si dice in piรน punti che la dotazione di impianti per la selezione del rifiuto residuo (TMB) รจ ampiamente insufficiente per l’area di Roma Capitale, ma che la dotazione regionale รจ nel complesso sufficiente, solo che alcuni impianti sono sotto utilizzati. Quindi che si fa? Si bruciano materiali riciclabili, sempre piรน preziosi?

Gli impianti TMB esistenti sono attualmente finalizzati, alla stabilizzazione per la discarica o alla produzione di Combustibile Solido Secondario (CSS), la cui destinazione รจ l’incenerimento.  Se venissero rinnovati, cosรฌ come indicato dal PRGR, e trasformati in impianti di nuova generazione, basati su tecnologie avanzate di selezione e recupero di materiali, potrebbero ulteriormente ridurre il rifiuto romano residuo, la cui quantitร , alla fine, potrebbe risultare inferiore a quella costituita dalle ceneri che l’inceneritore produrrร . E allora perchรฉ spendere tanti soldi per costruirlo e non utilizzarne molti meno per adeguare gli impianti di selezione? Costruire un inceneritore รจ una scelta, non una necessitร . A favore di chi?

Una mattina mi sono svegliato e ho trovato che il nostro Presidente del Consiglio ha attribuito a un sindaco “poteri speciali” di aggirare il PRGR, poteri speciali che implicano di poter anche aggirare le leggi, le normative, i buoni propositi duramente sudati dal parlamento europeo, quello italiano e dai loro popoli negli ultimi anni in materia di gestione virtuosa dei rifiuti e di economia circolare. Tanto da suscitare la reazione indignata di sindaci, parlamentari e molte parti della societร  civile.  

Infine occorre ricordare che le Linee Guida comunitarie per l’applicazione del principio “Do No Significant Harm” (DNSH) ai Piani Nazionali di attuazione del Piano Next Generation EU, citano esplicitamente l’incenerimento dei rifiuti tra le attivitร  che arrecano un danno significativo all’economia circolare.

Inoltre, una gestione dei rifiuti che non dร  massima prioritร  a prevenzione e riciclo, contrasta con la recentissima Legge Costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1, che ha introdotto non solo il principio fondamentale della tutela dell’ambiente, delle biodiversitร  e degli ecosistemi nella nostra Carta Costituzionale, ma anche  l’indicazione per cui l’iniziativa economica deve essere esercitata in modo da non arrecare danni all’ambiente e alla salute.

Rossano Ercolini ha detto che l’inceneritore non si farร  mai. Che รจ un tentativo di gettare fumo negli occhi dei romani, ai quali invece รจ chiaro che il sindaco non riesce a risolvere il problema dei rifiuti. I tempi poi sono piรน  lunghi di quelli vantati e gli iter di legge vanno rispettati. Ma insistere su soluzioni obsolete “consentirร  solo di sprecare tempo a favore dell’attuazione di buone pratiche”.

Ciรฒ detto, siccome non siamo a Frittole, non ci resta che fermare, non Cristoforo Colombo, come Benigni e Troisi, ma Gualtieri e il suo “vecchio” inceneritore.

Valdisieve in Transizione

FONTE ARTICOLO: https://valdisieveintransizione.org/notizia/inceneritore-a-roma-non-ci-resta-che-piangere/

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